Siamo noi giovani che dobbiamo entrare nei partiti, nei movimenti e nei palazzi e cambiare la politica.
Capisco che verso la politica e le istituzioni vi sia una forte disaffezione alla quale, va detto, hanno contribuito anche i professionisti dell’antipolitica, ma non per questo noi giovani dobbiamo voltare le spalle al nostro futuro, al diritto-dovere di costruircelo con le nostre mani.
Dobbiamo cambiare la politica, imporre con il nostro impegno il necessario ricambio generazionale, pretendere l’affermazione della meritocrazia sulla mediocrità, del coraggio sul conformismo delle sinistre.
Questo il mio intervento al convegno di stasera “Giovani, etica e merito per vincere la sfida del futuro”, in corso all’Hotel Imperiale di Terzigno (Na).