Le nomine dei manager Asl non vanno fatte in campagna elettorale

Le nomine dei manager Asl non vanno fatte in campagna elettorale

Approvare a ridosso delle elezioni comunali una norma che conferisce la massima discrezionalità possibile in capo al Presidente della Regione nella scelta dei manager della Sanità è fuori luogo. Comprendiamo che chi si dovrà assumere la responsabilità dell’operato dei Direttori Generali di Asl e ospedali debba avere la possibilità di sceglierli, fermo restando i requisiti di legge. Quello che appare tutt’altro che opportuno, data la valenza politica di queste nomine, è occuparsene in piena campagna elettorale.

Questa proposta di legge che ‘rivoluziona’ le procedure di nomina dei manager della Sanità che, guarda caso, porta la firma di tutti i capigruppo di maggioranza, è stata iscritta all’ordine del giorno della seduta della Commissione Sanità in fretta e furia, addirittura ancor prima di essere depositata in Segreteria Generale. Cioè quando ancora non esisteva! Tutta questa impazienza nel dare pieni poteri di nomina al presidente De Luca in piena campagna elettorale è davvero singolare. 

Il presidente De Luca annuncia la sburocratizzazione ma non la applica. A venti giorni dall’approvazione della legge n. 20 del dicembre 2015, quella che in nome della lotta alla burocrazia ha abolito l’Arsan, avrebbe dovuto aggiornare l’elenco degli idonei alla carica di Direttore Generale di Asl e Aziende Ospedaliere e modificarne i criteri di nomina e non l’ha fatto. Ma non solo: con il Collegato alla Legge di Stabilità regionale approvato il 5 aprile scorso ha voluto modificare nuovamente le norme in materia di nomina dei manager della sanità e adesso, dopo neppure 60 giorni le vuole cancellare. Se, come dice, il Presidente non ha intenzione di fare nomine pre-elettorali la legge di cui parliamo deve seguire il suo iter ordinario nelle commissioni. A meno che non voglia porre la fiducia.

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