La scandalosa vicenda della voragine di Casoria non è tollerabile: come ho provveduto per il Collegato alla finanziaria regionale del 2018, all’indomani dei crolli di Sant’Antimo, tornerò a proporre un ulteriore emendamento alla manovra regionale perché si finanzino con risorse adeguate censimento e messa in sicurezza delle cavità sotterranee campane, soprattutto di quelle a rischio e sottostanti le aree urbanizzate.
L’allarme lanciato dalla vice presidente del consiglio comunale di Casoria Angela Russo e da tutta l’opposizione di centrodestra, non può essere ignorato: casi come quelli di via Giannangeli e via Padre Antonino a Sant’Antimo o come questo di Casoria, in pieno Centro Storico, sono campanelli d’allarme che sarebbe da irresponsabili sottovalutare.
Nel solo territorio a nord di Napoli sono state censite, da uno studio dell’Università di Napoli Federico II condotto nel 2002, ben 1.965 cavità sotterranee di sui il 74% sottostanti a centri urbanizzati. Di queste, per almeno il 63% de casi non se ne conosce lo stato.
E’ evidente dunque che serve subito un piano straordinario regionale, sia per completare questo studio che per garantire l’incolumità dei nostri cittadini.